Ale_ArchiBaleni
La riga rosa
Stamattina mi sono presentata in ufficio con la stessa faccia che solitamente indosso nelle occasioni tetre: per esempio quando devo andare in posta, pulire i fornelli o cancellare le foto dal telefono perché ho finito la memoria. Sarà che la nottata non è stata proprio delle migliori (il mio bambino sta soffrendo più di me il ritorno alla routine quotidiana). O sarà che comunque è ancora agosto e io ho ancora la testa in vacanza. Fatto sta che, nonostante le premesse, sono poi accadute cose emozionanti. Intanto ho ricevuto la mia prima newsletter di Enrica Crivello che, senza tanti fronzoli, mi ha intimato di rimetterli a terra quei piedi ballerini e di riprendere a braccetto il lavoro esattamente da dove ci eravamo lasciati. E quindi sì, ho smesso di rimandare quello che avrei dovuto fare da un po’, un lavoro piuttosto grigio e polveroso (si parla di asfalto, di strade, di marciapiedi...) e, contro ogni aspettativa ci ho trovato buonumore: quella linea fucsia tracciata sui sassi - fucsia perché pare avessero finito tutti gli altri colori, mi ha riferito poi il muratore lamentandosi - beh mi ha riportata in pista, mi ha fatta anche sorridere in effetti. Lì, così inaspettata e fuori luogo, eppur capace di ricoprire il suo ruolo in maniera elegantemente perfetta... 💕 Perché ogni luogo alla fine è perfetto per essere il meglio di ciò che possiamo (anche un ufficio caldo in un malinconico giovedì di agosto).
